Collaborazioni 12 results
  • World obesity day 2018: obesità e antropologia [parte 1]

    Quest'anno il World obesity day si è svolto l'11 ottobre, purtroppo per problemi tecnici al sito non ho potuto pubblicare in quel giorno le mie riflessioni sullo stretto rapporto che esiste tra cultura e obesità e, tra questa e l'importanza di una buona educazione alimentare, partendo dalla ristorazione. Ogni anno la campagna ha un tema, il tema del 2018 è “End Weight stigma”. Lo stigma del peso si riferisce ai comportamenti e agli atteggiamenti negativi che sono diretti verso gli ...
  • Gambero Rosso e Chinese Culinary Institute verso l’integrazione delle cucine: la Cina

    Parlare di cucina cinese in Italia è un atto coraggioso. Pur vantando una delle più grandi culture culinarie mondiali, la Cina non se la passa bene in fatto di banalizzazione del suo patrimonio gastronomico. La sua notorietà sembra essere dovuta più alla sua diffusione mondiale (solo l'industria americana del fast food riscuote oggi un successo mondiale di pari dimensioni) che a quelli che sono i suoi principi originali. A gravare su questa situazione, almeno in Italia, è una ristorazione ...
  • Dal pane nero… Al pane verde

    E’ da un po’ di tempo che sui banchi dei nostri panifici, piccola o grande distribuzione che sia, è apparso qualcosa di decisamente nuovo: il pane nero. No, non sto parlando del comune pane integrale, spauracchio del contadino dei tempi che furono e oggi emblema di scelte alimentari di tipo elitario, salutistico ed ecologico. Il pane che cattura così facilmente la nostra attenzione, tra la ricchezza del bancone del fornaio, è un pane nero pece, che ricorda decisamente il carbone. Ed è ...
  • Symbola: una mostra di archeologia sul potere dei simboli, anche alimentari

    E' molto tempo che non aggiorno il blog, un po' perché sto ripensando al mio modo di comunicare l'antropologia alimentare un po' perché sono stata chiamata a seguire molti progetti che hanno reclamato tutta la mia attenzione (e che ancora lo stanno facendo). Proprio ieri sera ho avuto il piacere di partecipare all'inaugurazione della mostra “Symbola. Il potere dei simboli” ospitata nella prestigiosa cornice dello Stadio di Domiziano a Roma, curata da Vincenzo Lemmo e dall'associazione ...
  • La Birra d’Abruzzo

    Il 6 dicembre avrete modo di scoprire un lato dimenticato e un po' triste, della storia della birra italiana. A farmela conoscere è stata Erika Iacobucci, bravissima archeologa conosciuta ad Antiche vie, Antichi sapori. Montenero Val Cocchiara,è in questo piccolo paese, sospeso tra Abruzzo e Molise, che si è nata una delle prime migliori birre industriali d'Italia. E la Birra d'Abruzzo. Siamo nel 1921, in un piccolo birrificio che passa in breve tempo da una produzione di circa 2000 ettolitri di birra a 6000 e oltre. Cifre che preoccuparono alquanto la società Birra Peroni, che ne divenne azionista di maggioranza nel 1930, e che nel 1936 chiuse definitivamente lo stabilimento di Birra d'Abruzzo. ...
  • Antropologia religiosa di una ricostruzione forense: Il volto di S. Antonio da Padova

    In questa immagine la statua di S. Antonio da Padova donata dallo scultore Giacomo D'Alterio, dipinta da Ilaria Auriemma per il Giglio Passo Veloce opera di Gerardo di Palma (foto di Antonio Castaldo)

    (…) nei tratti del nostro volto è scolpito il ritratto della nostra anima (…)” (Thomas Browne)

    Il 31 agosto 2014 a Brusciano (Na) ha avuto luogo l'annuale Festa dei Gigli. Protagonista di questa celebrazione, anche se siamo in Campania, è S. Antonio da Padova. La devozione a questo santo è così forte a Brusciano che la festa in suo onore è più sentita e vissuta di quella del santo patrono del paese, San Sebastiano. Quest'anno la celebrazione è stata però caratterizzata da un'importante novità: uno dei Gigli dedicati al santo, il Giglio Passo Veloce, ha portato al suo apice l'effige di S. Antonio da Padova con il suo vero volto. I Gigli sono costruzioni in legno di pioppo, abete e castagno a forma di obelisco dell'altezza di 25 metri e del peso di 50 quintali, montate con chiodi e funi e rivestite di scene a sfondo religioso. La ricostruzione forense del volto del santo è stato un lavoro di equipe che ha visto impegnate realtà come il museo di antropologia dell'università di Padova, Arc-Team e Cicero Moraes e presentata in anteprima, a Padova, durante il giugno Antoniano 2014. ...
  • Il Lavash, il pane armeno… e l’etnoarcheologia

    Con questo post nasce un gemellaggio con il blog ATOR (Arc-Team Open Research) degli archeologi di Arc-Team ed Evoluzione Culturale. Ci scambieremo post e si collaborerà attraverso quello che per me è l'aspetto più vicino all'archeologia (dal punto di vista dell'etnologia): l'etnoarcheologia e il cibo. ...
  • Vite di donne ovvero l’antropologia e le storie di vita oggi

    Gli eventi seguono un po' le regole che valgono per la scrittura, a un certo punto pretendono che venga detto quello che vogliono loro, e non sempre le modalità sono quelle fissate o sperate dal suo creatore. Si, insomma vivono di vita loro, come i personaggi di un romanzo. E' accaduto un po' questo nel dare forma e sostanza a “Vite di donne” quando Arianna Fugazza e la sua associazione PIV, mi hanno invitato a lavorare a quella che era ancora un'idea. ...
  • L’Epifania tutte le feste le porta via…

    Siamo alle porte di una festività molto particolare, l'Epifania, che chiude le festività dedicate, anticamente, al solstizio d'inverno e ci introduce al Carnevale. Oggi ho ripreso il pezzo e l'ho arricchito di qualche informazione in più, in particolare sulla gastronomia dedicata a questa festa. Non si finisce mai di imparare... ...
  • Dal Salam d’la duja al laboratorio di panificazione del Museo di Pastena

    Siamo entrati nell'autunno, presto arriveranno i primi freddi ed è piacevole pensare a una serata da passare intorno a un piatto che profuma di camino e di vecchi sapori, ormai quasi del tutto spariti. E' il caso del Salam d'la duja, antica ricetta per conservare la carne, nata in quella terra di confine che si estende da Vercelli a Novara, lungo la bassa Val Sesia poi a Mortara, Vigevano, Pavia, seguendo poi il Ticino fino a Mantova tra Po e Mincio. Terra d'acqua, da qui l'esigenza di conservare le salciccie non appese, ma immerse in un aromatico strutto speziato, che profumava e rendeva morbidissima la loro carne. Ne ho parlato per Lavinium memore della promessa di raccontare, di volta in volta, le origini di una ricetta storica dedicata ad uno dei metodi di conservazione del cibo. ...
  • Ferragosto: riti e cibi di un ciclo festivo

    E' già passata questa festa, ma siamo ancora nel pieno di un ciclo festivo che durerà fino al 15 settembre. L'acqua è la risposta al caldo della canicola, e anche i rituali gastronomici ce ne raccontano il senso e l'origine. In questo mio articolo su Lavinium vi racconto come (e perchè). Buona lettura!
  • Inizia la mia collaborazione con Lavinium: Tecniche e metodi per conservare gli alimenti

    Con questo pezzo dedicato alle origini e alla storia della conservazione del cibo inizia la mia collaborazione con questa prestigiosa rivista online. Spero sia di vostro interesse, buona lettura!